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CALCOLO MILLESIMI CONDOMINIALI

L’interesse che ciascun condomino ha sulle parti comuni dell’edificio si misura in proporzione al valore del bene principale e cioè dell’unità immobiliari di cui egli è proprietario. A tal fine si definisce il millesimo che costituisce l’unità di misura della proprietà condominiale ed è l’espressione numerica del rapporto dei valori delle diverse unità immobiliari rispetto all’intero edificio (che è rapportato a 1.000).

Le tabelle millesimali sono particolari tabelle che contengono tutte le unità immobiliari e i rispettivi proprietari di un condominio e riportano per ciascuna di questa il valore espresso in millesimi; in termini matematici traducono i valori delle unità immobiliari di proprietà esclusiva che costituiscono l’edificio condominiale ed esprimono il valore delle singole unità immobiliari e, di conseguenza, il valore delle singole quote di comproprietà sulle parti comuni dell’intero edificio, ai fini della formazione della volontà dell’organo assembleare e della ripartizione delle spese.

I millesimi hanno 2 funzioni fondamentali:

  • sono necessari per determinare le maggioranze assembleari
  • servono per dividere fra i condomini le spese condominiali relative alle parti comuni

La determinazione dei valori millesimali di condominio avviene mediante valutazioni del tecnico incaricato effettuate sulle superfici reali di ogni singola unità immobiliare che devono essere ragguagliate alla superficie totale dell’edificio.

Sono escluse dal calcolo dei millesimi le parti esterne al fabbricato e non edificate, per esempio le aree a cortile, parcheggio, giardini se comuni. Sono incluse, invece, anche le aree esterne se di proprietà esclusiva.

Il tecnico si servirà di appositi software per la redazione delle tabelle millesimali.

COMPUTO METRICO ESTIMATIVO

Il computo metrico estimativo riporta tutte le lavorazioni necessarie per realizzare un’opera edile, con i relativi costi. Viene redatto da un tecnico e permette di regolare i rapporti tra tutti i soggetti coinvolti: il progettista, il committente e l’impresa.

Il computo metrico è un documento che ha lo scopo di stimare i costi relativi ad un intervento edile, sia esso di nuova costruzione, manutenzione o ristrutturazione. Questa stima viene effettuata elencando tutte le lavorazioni che sarà necessario eseguire, indicando per ciascuna i relativi costi. Per la precisione, in un computo metrico estimativo per ogni opera edile saranno indicate le quantità e i prezzi unitari.

Redigere il computo metrico estimativo è obbligatorio nel caso di opere pubbliche, in quanto previsto con il progetto definitivo dal Codice Appalti,-mentre in ambito privato assume un ruolo altrettanto decisivo per regolare i rapporti tra i soggetti coinvolti. L’elaborazione di un computo metrico è fondamentale per la realizzazione di un progetto, che può essere portato a termine solo quando sono state definite in modo accurato e misurato tutte le opere necessarie.

Anche in ambito privato, ai fini contrattuali, il computo metrico estimativo interessa il progettista, il committente e l’impresa che dovrà svolgere i lavori. In sostanza, si tratta di uno strumento utile per garantire tutti gli impegni assunti dai soggetti coinvolti.

Il computo metrico viene fatto da un tecnico che, partendo dal progetto sviluppato, quantifica gli interventi e le lavorazioni necessarie. Il committente, a sua volta, può fare una valutazione economica dell’intervento richiesto e organizzarsi da un punto di vista finanziario. Nel frattempo alle imprese vengono domandate offerte sulla base del computo metrico elaborato, stimando anche tutti i costi relativi al cantiere necessario per realizzare l’opera.

Richiedere ad un tecnico di redigere un computo metrico è sicuramente un ottimo modo per poter confrontare più offerte di imprese.-

Se ci si rivolge direttamente all’impresa, essa farà un’offerta basata su un proprio computo metrico. Confrontare computi metrici diversi, però, non è così semplice.

RELAZIONE ACUSTICA PASSIVA

Quando si parla di requisiti acustici passivi di un edificio si fa riferimento a una caratteristica basilare degli elementi costruttivi di un edificio, e in particolare all’insieme degli elementi che definiscono le sorgenti sonoro/acustiche esterne ed interne dell’edificio in questione. I requisiti acustici passivi sono chiamati così in virtù del fatto che sono applicati a prescindere dall’esposizione al rumore dell’ambiente abitativo o dalle eventuali sorgenti in esso presenti.

In altri termini, i requisiti acustici passivi scaturiscono dalla corretta previsione delle prestazioni acustiche in fase progettuale, unica modalità che consente di ottenere il corretto isolamento acustico degli edifici in conformità con il D.P.C.M. 5.12.97 e le altre norme di legge. La corretta progettazione acustica dell’edificio, insieme ad una messa in opera scrupolosa e un montaggio accurato delle strutture costituiscono un requisito indispensabile per la futura vivibilità dell’edificio in questione. Dunque aduna accurata progettazione acustica è fondamentale affiancare una rigorosa selezione e una posa in opera professionale di materiali e componenti.

requisiti acustici passivi di un edificio, però, possono anche essere calcolati in fase successiva a quella progettuale: in questo caso la verifica dei requisiti acustici passivi consisterà nell’esecuzione di valutazioni al fine di determinare se un edificio rispetta o meno i valori limite di isolamento dai rumori, stabiliti per legge e indicati nel DPCM 5-12-1997 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”. Al fine di calcolare i valori dei suddetti requisiti acustici passivi, si fa riferimento ai procedimenti individuati dalle Norme Tecniche italiane ed internazionali. Si sottolinea chetali valori sono particolarmente bassi per edifici pubblici quali scuole, ospedali, alberghi, uffici.